Con una nota il circolo Anpi di piazza Rovetta, guidata da Dino Bozzi”, critica la partecipazione di Manlio Milani – presidente dell’associazione che raccogliere i familiari delle vittime della Strage – per aver preso parte a un’iniziativa pubblica promossa dal gruppo di estrema destra Casa Pound. Una nota che si conclude con parole che alla redazione di bsnews sono suonate davvero paradossali: l’Anpi – si legge in fatti – “stigmatizza la scelta del Presidente dell’Associazione e si augura che questa frattura, vissuta da una parte consistente della città, venga al più presto sanata con una decisa presa di posizione contro tutti i fascismi e tutti i fascisti. Quasi che Milani – che per quella bomba neofascista perse la giovane moglie – dopo tanti anni debba essere ancora cortretto a esibire pubblicamente la patente di antifascista per definirsi tale. Parole e richieste che non ci convincono.
ECCO IL TESTO:
Il Circolo ANPI “Caduti di Piazza Rovetta” di Brescia intende esprimere il proprio giudizio totalmente negativo in merito alla decisione di Manlio Milani, presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime della strage di Piazza della Loggia, di partecipare all’incontro organizzato dal gruppo neofascista Casa Pound Italia, alla presenza dell’”ex” terrorista Gabriele Adinolfi, fondatore di Terza Posizione e membro di Nar (Nuclei Armati Rivoluzionari).
Nonostante la considerazione nei confronti di Manlio Milani e del suo impegno indefesso a tener viva la memoria delle vittime, riteniamo, questa sua scelta, un errore che non andava commesso che ha suscitato un forte sdegno: errore, perché in questo modo i neofascisti sono stati legittimati e riconosciuti quali interlocutori credibili sebbene siano portatori di posizioni giustificazioniste e dietrologiche, su un argomento ancora inviolato dai tentativi revisionisti; errore perché, a fronte delle responsabilità giudiziarie che non si sono volute individuare, nemmeno attraverso quest’ultimo processo, si alimenta una confusione nell’assenza di autori materiali; errore perché tollerare e prestare il fianco a gruppi colpevoli di pestaggi, intimidazioni e celebrazioni del fascismo storico e degli anni Settanta, li rende più accettabili e tollerabili; errore perché il valore antifascista viene svuotato di significato e rimane un concetto astratto.
Il Circolo, che da anni si impegna nel veicolare in città e nel quartiere del centro storico le tematiche antifasciste e della Resistenza al nazifascismo, stigmatizza la scelta del Presidente dell’Associazione e si augura che questa frattura, vissuta da una parte consistente della città, venga al più presto sanata con una decisa presa di posizione contro tutti i fascismi e tutti i fascisti.
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