Presidio a Canton Mombello in solidarietà ai detenuti e “contro ogni repressione”
Presidio oggi pomeriggio a Brescia, davanti a Canton Mombello, in solidarietà con la protesta dei detenuti nel carcere che dallo scorso 7 marzo sono in sciopero del vitto con battiture 3 volte al giorno sui blindati (leggi qui). I reclusi denunciano il sovraffollamento e chiedono misure alternative alla detenzione in galera. Come si sa il carcere di Brescia è uno dei più sovraffollati d’Italia (leggi qui) e i tempi per la costruzione di un nuovo istituto sembrano ancora lunghi dal momento che va prima individuata l’area dove costruire la struttura e poi vanno trovate le risorse (leggi qui).
Ecco il testo del volantino distribuito dalle forze della sinistra antagonista che hanno organizzato la manifestazione:
“Dallo scorso 7 marzo i detenuti della Casa Circondariale di Brescia (Canton Mombello) hanno deciso di mettere in atto uno sciopero generale del vitto con battitura sui blindati dalle ore 8.00 alle 8.30, dalle ore 12.00 alle ore 12.30, e dalle ore 17.30 alle ore 18.00, per denunciare il sovraffollamento e la mancata concessione di misure alternative alla detenzione da parte delle autorità competenti. Il 17 marzo è il giorno conclusivo di questa iniziativa, a cui già giovedì 10 marzo, alcune realtà politiche della città e alcuni cittadini e cittadine avevano dato il loro appoggio dall’esterno: vogliamo essere nuovamente presenti sotto il carcere, in questo ultimo giorno di protesta, dalle ore 16,30 per portare la nostra solidarietà e appoggio.
Intendiamo legare le rivendicazioni dei detenuti a Canton Mombello anche ad altre tematiche che riteniamo comunque collegate ed oltremodo importanti per la cittadinanza bresciana:
– La repressione nei confronti dei migranti e degli attivisti politici che maggiormente si espongono nelle lotte sociali, antifasciste e antirazziste sta diventando sempre più pesante: dagli avvisi orali alle prescrizioni sempre più limitanti per presidi e manifestazioni, continui controlli, l’utilizzo di cimici e microspie, denunce e vere e proprie intimidazioni.
– L’esito del processo della strage di piazza Loggia: giuridicamente senza colpevoli e senza mandanti, lascia una ferita ancora aperta nella città, aggravata dal continuo tentativo di riscrittura della storia in chiave assolutoria delle forze nazi-fasciste. Ora, oltre a veder cancellata la memoria, l’amministrazione comunale vorrebbe allontanare fisicamente gli antifascisti dal luogo della strage,non concedendo più piazza Loggia per nessuna iniziativa di carattere politico.
– La Corte di Cassazione ha sentenziato che la formazione neofascista Forza Nuova è “fascista e portatrice di valori quali la xenofobia, il razzismo, la violenza e l’antisemitismo” ma nella nostra città viene tollerata e gode di spazi pubblici e agibilità. La presenza fascista organizzata si fa sempre più preoccupante: oltre ad essere liberi di manifestare esibendo croci celtiche e saluti romani, sono anche liberi di circolare in squadracce che armate di Manganelli estendibili e tira pugni, aggrediscono indiscriminatamente, come è avvenuto il 10 febbraio. Gruppuscoli di squadristi sono stati segnalati anche nel quartiere Carmine e davanti ad alcune scuole, nel tentativo di intimidire e spaventare alcuni immigrati e studenti e di diffondere alcuni volantini inneggianti Hitler.
– L’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato ha deciso di sospendere le istanze di rigetto delle richieste di sanatoria per quei migranti a cui era stata negata perché soggetti a un decreto di espulsione comminato antecedentemente alla domanda di regolarizzazione: a Brescia Prefettura e Questura ignorano questa decisione e perseverano nella loro opera di repressione e espulsioni.
Questi argomenti necessitano approfondimento e riflessione collettiva.
Invitiamo quindi tutte le forze politiche e i singoli cittadini a portare la propria solidarietà GIOVEDI’ 17 MARZO DALLE ORE 16,30 SOTTO IL CARCERE DI CANTON MOMBELLO A BRESCIA, occasione che riteniamo proficua anche per portare all’attenzione le tematiche precedentemente elencate, all’interno di un discorso più ampio sulla restrizione delle libertà, sulle disuguaglianze sociali, sull’antifascismo e l’antirazzismo.
Prime adesioni: Rete antifascista provinciale di Brescia, C.S. 28 maggio Rovato, Confederazione Cobas, Partito della rifondazione comunista Brescia, collettivo “Dj dietro le sbarre”