Un anno e dieci mesi, con pena sospesa. Questa la condanna inflitta a un poliziotto in forze alla Procura di Brescia, reso di avere pedinato, a fini investigativi, una donna durante l’orario di servizio. Utilizzando i mezzi di servizio e le strumentazioni di servizio, ovviamente.
Cosa è successo? La fidanzata dell’agente lavorava presso una sala bingo della città; il titolare della sala ha una moglie rumena e, forse perché semplicemente geloso, forse perché la donna gliene dava motivo, ha chiesto aiuto al poliziotto per pedinare la donna svolgendo una vera e propria investigazione, dietro elargizione di compenso. Il poliziotto si è calato alla perfezione nel ruolo, seguendo gli spostamenti della donna, esibendo il tesserino per farsi mostrare le ricevute negli alberghi dove si recava, posizionando un satellitare sotto la sua auto. Il tutto all’insaputa dei suoi superiori.
Il fattaccio è stato scoperto grazie a intercettazioni cui era soggetto il titolare della sala bingo. Nei guai anche il commercialista dell’uomo (due anni di pena, sospesa, per false dichiarazioni e truffa).
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