Broletto al centro delle polemiche. Tagliati dopo vent’anni i contributi al più antico concorso dialettale bresciano

 

(a.t.) La polemica corre a cavallo tra politica e letteratura. E a scatenarla è l’edizione 2011 del premio biennale di poesia in dialetto Cügianì Bresà (www.scaramella.brescia.it), il decano dei concorsi letterari bresciani, visto che la prima edizione risale al lontano 1981. Da allora il premio – che quest’anno distribuirà ai vincitori 1.600 euro e sarà dedicato alla figura dello scomparso Giovanni Scaramella – è sempre stato sostenuto economicamente dalle istituzioni pubbliche della Leonessa. Almeno fino a ieri. Perché stavolta la Provincia ha deciso di non rinnovare il piccolo contributo – storicamente da 500mila lire a 1.500 euro – per l’organizzazione, concedendo all’iniziativa soltanto il patrocinio gratuito. E dunque l’associazione che lo organizza si è dovuta accontentare di quanto dato dal Comune di Roncadelle, che ospita la nuova edizione, e dalla Fondazione Asm.

 

“Trovo davvero paradossale”, attacca il sindaco di Roncadelle Michele Orlando (Pd), “che proprio una Provincia a guida leghista abbia deciso di tagliare il contributo a un concorso dialettale. Si spendono importanti risorse per iniziative senza senso come i cartelli stradali bilingue”, incalza, “e poi si nega un minimo aiuto a chi vuole promuovere in maniera attiva la cultura e il nostro dialetto: io non ne capisco la logica”. Ma di fronte al sospetto che si tratti di una “ritorsione politica” per il fatto che il concorso – diventato itinerante negli ultimi anni – è arrivato per la prima volta in un Comune governato dal centrosinistra, Orlando preferisce abbassare i toni: “Spero”, commenta, “che le ragioni della scelta vadano ricercate non ne luogo ma soltanto ai pesanti vincoli del Patto di stabilità imposto dal governo di centrodestra”.

 

Più duro, però, è Danilo Scaramella, figlio di Giovanni e segretario del premio. “Trovo davvero singolare”, spiega, “che la lettera con cui ci è stato negato l’aiuto sia arrivata da un assessorato che , anche nel nome, dichiara di volersi occupare di ‘Attività e beni culturali, valorizzazione delle identità, culture e lingue locali’”. Ma la questione, secondo Scaramella, ha del politico. “Il Broletto aveva sempre finanziato il premio nelle ultime dieci edizioni”, chiarisce, “e lo stesso discorso vale anche per la Loggia: per anni abbiamo scelto la città come cornice dell’evento, ma con l’arrivo di Paroli – nonostante le numerose sollecitazioni – ci sono stati tagliati tutti i contributi e siamo stati costretti a spostarci in quei Comuni (Gussago e oggi Roncadelle, ndr) che ci garantivano un aiuto minimo per coprire le spese di segreteria e promozione”.

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Redazione BsNews.it

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