È quello di don Matteo Diletti, sacerdote bergamasco scomparso il 23 settembre scorso il corpo senza vita ritrovato in fondo a un dirupo sulla Corna dei Trenta Passi, tra Pisogne e Marone. Il sacerdote aveva fatto perdere le sue tracce poco prima della sentenza definitiva per un caso di pedofilia. I familiari avevano allertato le forze dell’ordine e le ricerche erano partite il giorno seguente alla sua scomparsa. L’auto sulla quale don Diletti era uscito di casa era stata trovata in un parcheggio vicino ad un centro abitato di Vello di Marone, mentre il suo borsello con all’interno il rosario è stato trovato in riva al lago d’Iseo, sempre a Marone, alla spiaggetta Athena. Domenica scorsa è stato un escursionista a ritovare sui sentieri della Corna dei Trenta passi uno zainetto con all’interno un breviario, quello di don Matteo. Stamattina erano iniziate le ricerche dei tecnici della V Delegazione Bresciana del Soccorso Alpino per recuperare il corpo. Lo scorso 6 ottobre, il sacerdote, 39 anni, era stato condannato in Cassazione a 4 anni per abusi sessuali su una ragazza, tredicenne all’epoca dei fatti contestati, quando il prete era parroco in Val di Scalve.
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