A due anni e mezzo dalla scoperta del grave inquinamento da cromo esavalente in alcune falde situate in prossimità della sua fabbrica, la Baratti Eredi Inselvini di via Padova è stato condannato a un anno e 2 mesi il titolare, Giovanni Inselvini.
Il giudice ha accettato il patteggiamento chiesto da Inselvini, ed ha contestualmente sospeso la pena.
Ricordiamo i fatti: nel novembre del 2008 in alcuni pozzi a sud rispetto all’azienda incriminata vennero riscontrate concentrazioni di cromo migliaia di volte superiori ai limiti consentiti per legge. Dopo una serie di sopralluoghi i tecnici del Nucleo Investigativo per la tutela ambientale scoprirono macroscopiche falle nelle vasche di galvanizzazione della Baratti, falle che avrebbero fatto uscire il cromo finito poi nelle falde e nei pozzi privati di alcuni cittadini.
A seguito dell’episodio quegli stessi cittadini, assieme ad A2A ed al Comune di Brescia, si costituirono parte civile contro i vertici dell’azienda. Ora la prima condanna.
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