Con una nota firmata dal responsabile per le comunicazioni sociali, don Adriano Bianchi, la Diocesi di Brescia prende le distanze dalla “santona” di Prevalle Fiorella Tanghetti e dai suoi adepti, riuniti sotto l’associazione Sergio Minelli. Delle cue attività si sta interessando da tempo anche la magistratura.
ECCO IL COMUNICATO DELLA DIOCESI
Si precisa che la lettera del Vescovo di Brescia datata 17 febbraio 2011 e resa pubblica dagli Avv. Marisa Trombini e Concetta Delle Donne è la risposta negativa al quesito rivolto dai legali a Mons Luciano Monari e così formulato: “Il gruppo o associazione Sergio Minelli (fondata da Tanghetti Fiorella) sono riconosciuti dalla Chiesa e, se riconosciuti, con quali modalità?”.
Per quanto concerne l’associazione Sergio Minelli è pertanto – come affermato dal presule – da ritenersi valida tuttora la dichiarazione ufficiale della Cancelleria vescovile, datata 20 ottobre 1992, circa la “Casa del Pellegrino”, sita a suo tempo in Caino (Bs), e che risulta essere l’antica denominazione della suddetta associazione fondata da Fiorella Tanghetti, in cui si affermava che la stessa non aveva alcuna relazione con la diocesi. In quell’occasione l’autorità ecclesiastica invitava, inoltre, alla prudenza davanti al pericolo di ogni indebita mescolanza tra sacro e profano.
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