Non ci sarebbe alcun pericolo per la salute pubblica derivante da materiali radioattivi trattati nell’Alfa Acciai. Ma ancora nessuno sa dare una spiegazione del motivo per cui due container provenienti dall’azienda siano risultati contaminati da Cesio 137 a Portoscuro, in Sardegna, dove sono giunti colmi di fumi industriali per essere smaltiti nell’apposito sito.
Se da un lato il vertice convocato d’urgenza in Prefettura rassicura i cittadini residenti in zona, ma non solo loro, ovviamente, dall’altro ciò che emerge lascia intendere che qualcosa di più va’ fatto per tutelare maggiormente la salute pubblica. Dal vertice è emerso infatti che l’AIA, l’Autorizzazione Integrata Ambientale, dell’Alfa andrebbe riaperta ed approfondita. Inoltre pare che l’azienda potrebbe essere chiamata a realizzare una sorta di portale che controlli in maniera scrupolosa il livello di radioattività di ogni carico in uscita. E non è da escludere che sul tema specifico della radioattività venga istituito un tavolo di lavoro permanente, per tenere sotto controllo, anche quando il caso uscira dall’agenda giornalistica, il problema. Su certe cose non si scherza.
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