Albergatori bresciani sul piede di guerra per la possibile reintroduzione della vecchia tassa di soggiorno. Il timore – messo nero su bianco in un comunicato di Asshotel-Confesercenti – è che un’ulteriore tassazione metta in ginocchio un settore strategico ma in difficoltà come il turismo. Sotto accusa anche il federalismo che esordisce ripristinando un "antico balzello".
ECCO IL TESTO DEL COMUNICATO:
“Se questo è il federalismo, partiamo con il piede decisamente sbagliato”. È quanto afferma Marco Polettini, albergatore di Desenzano e Presidente Provinciale di Asshotel, l’associazione delle imprese ricettive bresciane aderente a Confesercenti, commentando la ormai quasi sicura introduzione della tassa di soggiorno nel decreto di attuazione del federalismo municipale. Mentre ci aspettavamo minore carico fiscale per le nostre imprese, riduzione del costo del lavoro, contributi e iniziative a favore del turismo, l’unico effetto immediato del provvedimento in corso di approvazione potrebbe essere la reintroduzione dell’imposta di soggiorno. Abolita diversi anni fa e considerata nefasta da tutti coloro che si occupano per professione di ospitalità, la tassa di soggiorno verrà nuovamente istituita unicamente per far fronte alle necessità di bilancio dei Comuni, senza che al turismo ritorni alcun vantaggio concreto. “Così – continua il Vicepresidente Paolo Bertini, albergatore di Soiano – non si può più andare avanti! Non solo regaliamo ai nostri competitor internazionali un differenziale significativo sull’aliquota IVA, ma ora troviamo addirittura il modo di fare gravare sul turista un vecchio e assurdo balzello”. Che dire poi della possibilità che nel medesimo bacino turistico, o nella regione, comportamenti disomogenei da parte dei capoluoghi di provincia nell’applicazione della tassa creino ulteriori problemi, introducendo fattori di concorrenzialità sbagliati? Peraltro forte è il rischio che in futuro il provvedimento venga esteso a tutti i Comuni, non solo ai capoluoghi di provincia. Negli ultimi tre anni almeno, per mantenere i clienti e la quota di mercato rispetto ad altre destinazione estere, abbiamo con sacrificio ridotto i prezzi delle camere, compresso i margini di guadagno, continuando nel contempo ad investire per adeguare le strutture agli standard della moderna industria dell’ospitalità. Il tutto in un periodo di forte crisi dei consumi. Ora la misura è colma! Continuiamo a sentirci ripetere da più parti che il turismo è la prima industria del nostro paese, risorsa di inestimabile valore e unica attività non delocalizzabile, ma nei fatti non registriamo alcun segnale che vada in questa direzione. “Per questo motivo – conclude Polettini – Asshotel promuoverà e parteciperà a tutte le iniziative necessarie per fermare questo ennesimo siluro contro lo sviluppo del turismo e dell’economia italiana”.
A Ponte di Legno l'acqua della vasca del Tonale è tornata potabile. A comunicarlo è…
Si è fortunatamente conclusa nel migliore dei modi la brutta disavventura che un cane di…
ROMA (ITALPRESS) – “Il presidente Macron dice sostanzialmente che la Ue ha bisogno di un…
ROMA (ITALPRESS) – “Chiederemo di aggiungere all’articolo 32 della Costituzione questo passaggio: La Repubblica garantisce…
Non c'è pace a Lonato del Garda per il Centro socio culturale La Stazione gestito…
Bisognerà attendere ancora per conoscere l'esito della vicenda che ha portato alla morte di Omar…