Borghesi: non rispettano le regole, ecco perché sono contrario alle (nuove) moschee

di Federica Papetti- Stefano Borghesi, segretario provinciale del Carroccio, siede anche tra i banchi del Broletto in qualità di capogruppo e vive l’attività politica a tutto tondo, dall’impegno nel partito a quello amministrativo. Bsnews conversa con Borghesi sulle vicende che negli ultimi giorni hanno interessato la Provincia e la città.

Si è appena conclusa la riunione del tavolo tecnico che dovrebbe trovare un accordo tra Verona e Brescia per l’agognata questione dello scalo di Montichiari. Com’è andata?

Bene. E’ la prima volta che si verica una riunione così importante. Dal punto di vista politico la Lega bresciana vuole un accordo con i veronesi ed in questi mesi è stato fatto un grande lavoro per riuscire a coinvolgere tutti gli attori della partita attorno ad un unico tavolo. Merito del presidente Molgora e dell’assessore Bontempi. Infatti, pensare al rilancio del D’Annunzio è impossibile senza trovare una quadra con Verona, ma i termini specifici di un eventuale accordo trovato in quella sede devono ancora essere ufficializzati?

Ma la Lega di Brescia cosa ne pensa, dal punto di vista strategico, di una realtà aeroportuale come quella di Montichiari?

Lo riteniamo il princiapale aeroporto da sviluppare, uno scalo che deve essere interpretato, però, in un sistema più ampio.

Già due compagnie aeree hanno abbandonato il progetto. Quali sono gli attuali costi di gestione?

Credo uguali a tutti quelli degli aeroporti e comunque non deve essere dimenticato che la vicenda affonda le radici nel tempo, in un periodo in cui i principali soci, enti allora non gestiti dal centrodestra, hanno accordato la maggioranza delle quote ai veronesi. Quindi starei attento a criticare troppo.

Veniamo all’”affaire Carrocciopoli” la Commissione istituita in Broletto non vive un clima felice e la Magistratura annuncia di avere aperto un’ indagine, cosa sta accadendo?

Io credo che in merito a questa vicenda sia stata messa in atto una grande strumentalizzazione, nessuno è stato assunto e lo sarà mai. Quanto all’istituzione della Commisione lo trovo un passo giusto per fornire trasparenza ad un concorso bandito quando la crisi non aveva ancora colpito in modo così pesante gli enti locali e la riduzione delle spese era attuata in modo meno drastico. L’attuale Giunta ha solo portato ad esecuzione il concorso stilando un bando e avvertendo che in nessun modo  vi si sarebbe attinto visto la modificata situazione economica generale. Del resto le graduatorie rimangono in vigore tre anni  e poi si dovrebbe ricominciare con un nuovo concorso. Quanto al fascicolo aperto dalla Magistraura bresciana, ben venga se serve a schivare ogni ulteriore dubbio.

Il presidente Molgora in questi due anni ha dovuto apportare grandi tagli per risanare il bilancio dell’ente. Cattiva gestione precedente?

No non vi è stato nessuno spreco, nemmeno con la precedente amministrazione, ma sono cambiate le condizioni generali del Paese. Molgora è arrivato quando “tagliare” è divenuto indispensabile per cause che investono l’economia in senso complessivo.

Avete cambiato opinione sulla sede unica della Provincia, dalle iniziali perplessità sull’operazione la Lega sembra valutare con più attenzione diverse ipotesi?

Anche la sede unica rientra in qualle scelte strategiche che non trovano un assenso o un dissenso a priori. Quando un tempo si parlava d’investimenti sui 90 milioni di euro circa ci sembrava veramente troppo. Oggi, invece, le ipotesi, sono molto diverse sia in termini economici che di fattibilità Si parla, infatti, di valorizzare lo stesso patrimonio della Provincia o di usufruire di beni come la caserma Papa. Non abbiamo cambiato idea, direi che allo stato esistono ipotesi più praticabili di un tempo.

E’ la sua prima esperienza amministrativa e proprio in Provincia, ente che molti vorrebbero abolire. Lei cosa ne pensa?

Ritengo che enti inutili siano altri. Inoltre in una realtà come quella bresciana dove il Broletto funge da supporto a ben 206 Comuni, dislocati su un territorio davvero esteso sarebbe impensabile delegare alla Regione tutte le competenze ora esercitate dalla Provincia. Questa è la realtà di Brescia. Poi esisteranno esperienze diverse, ma è troppo semplicistico parlare di abolizione tout court.

E’ notizia di due giorni fa che a Brescia potrebbero sorgere due nuove moschee, una in viale Piave ed una nei dintorni del parco Tarello. Il vice sindaco Rolfi invoca l’aiuto del Governo per arginare un fenomeno che però la Costituzione garantisce, ossia la libertà di culto?

Credo che prima di tutto vadano rispettate le regole, cosa che non accade a cominciare da quello che avviene all’interno delle moschee, rivelatesi non solo luoghi di culto. Io personalmente sono contrario esattamente come il vice sindaco Rolfi.

Morgan Ghidoni, bresciano convertito all’Islam e traduttore delle preghiere del venerdì,  invita gli “scettici” a recarsi nel loro centro in via Corsica per toccare con mano lo sforzo educativo messo in campo proprio dalle moschee per facilitare l’integrazione. Lei ci andrebbe?

Onestamente no, non sono un magistrato e non sono un appartenente alle forze dell’ordine, quindi spetta ad altri verificare quello che accade.

Anche in Loggia si è svolta una Commissione in cui sono volate parole forti tra alcuni esponenti del Pd e della Lega su questo tema. Qual’ è a suo parere una possibile ricetta per un’ integrazione efficace?

Guardi la stessa vicenda della gru rivela che molti stranieri non hanno proprio intenzione di integrarsi e comprendere che esistono diritti e doveri validi per tutti, stranieri e bresciani.

Mentre rispetto alla vicenda di Adro qual ‘è la sua opinione?

Anche in questo caso abbiamo assistito ad una forte strumentalizzazione.

L’ultima domanda sulla questione carte di credito: la Lega, che tra l’altro annovera l’assessore Bianchini, l’unico membro della Giunta cui non può essere addebitato nulla perché nulla ha speso, cosa pensa della “rifusione” operata dal sindaco Paroli e dell’inchiesta penale avviata dalla Magistratura?

Abbiamo piena fiducia nella Magistratura. Chi ha sbagliato paghi. Da parte nostra siamo tranquilli.

 

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Redazione BsNews.it

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