“È stato un grande sindaco, ma è il passato e non lo vedo di nuovo candidato, ma certo può costruire con il partito una rete tale da permetterci di mandare a casa la Giunta Paroli”. Così, martedì, Pietro Bisinella – tracciando il bilancio del suo primo anno da segretario provinciale del Pd – ha commentato il ritorno in campo dell’ex sindaco Paolo Corsini. Un passaggio certamente meditato, che il Giornale di Brescia ha sintetizzato con un titolo a quattro colonne: “Corsini è il passato, / ma aiuterà a costruire il futuro”. E a pochi è sfuggita un’altra considerazione. “Ho dovuto fare i conti con i personalismi di molti e con le uscite sui giornali dei singoli rappresentanti del partito”, ha sottolineato il segretario nella stessa occasione, “ma ora che il sistema organizzativo è stato messo a punto grazie anche all’aiuto del mio vice Riccardo Frati, le cose cambieranno”. Un avviso chiaro, hanno pensato in molti, al “ribelle” Claudio Bragaglio.
Parole pesate. Che segnano comunque un tratto di novità rispetto alla figura di Bisinella, uscito dalle Primarie del gennaio 2010 con la maggioranza relativa del 44 per cento e nominato segretario in virtù di un accordo politico con il fronte guidato da Riccardo Frati. Da allora molte cose sono cambiate. La sua candidatura, infatti, era nata come una risposta politica dell’asse Letta-Bersani-sinistra (che a lungo aveva anche pensato di presentare un politico di lungo corso come Carlo Fogliata) all’esigenza di nuovo evidenziata dalla nascita del fronte “franciacortino”, a cui anche Bisinella aveva inizialmente guardato con particolare attenzione. E attorno al futuro segretario si erano subito concentrate aspettative diverse. Quella del cambiamento, sì, ma anche quella di chi pensava così di poter contare un segretario debole, una bandiera che – al dunque – si muovesse in accordo con i soffi dei suoi padrini politici.
Così non è stato. E Bisinella lo ha ampiamente dimostrato. Tra i nomi che gli sono più vicini, infatti, non ci sono soltanto gli “alleati” Riccardo Frati e Gianantonio Girelli, ma anche il segretario cittadino Giorgio De Martin, che alle primarie aveva sostenuto il suo principale avversario. Mentre i rapporti con la sinistra interna e con Corsini sembrano essersi gradualmente raffreddati. Lo testimonia la recente decisione di procedere alla sostituzione di Leone Orizio nel ruolo di responsabile organizzativo. Lo conferma la conferenza stampa di martedì. In cui sostanzialmente – così hanno pensato in molti – Bisinella ha mostrato i muscoli rivendicando l’autonomia, ma anche il peso politico, del suo ruolo. Una linea che la base sta ampiamente premiando, visto che tra i militanti del territorio – e si tratta già di una notizia – sono ben pochi quelli che esprimono un giudizio negativo sul segretario
Insomma: nonostante non sia ancora riuscito a costruire pienamente un rapporto efficace con i media, il segretario “senza dote” è forte oggi di un consenso radicato e trasversale agli schieramenti. E con questo, nel Pd, dovranno fare tutti i conti.
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