Due belle signore. Bionde, eleganti, raffinate, e ladre senza scrupoli. Sono finite in manette grazie alla prontezza di una commessa di una oreficeria di Leno, che al volo ha capito chi aveva di fronte.
I fatti. Venerdì pomeriggio entra in gioielleria una delle due signore in questione. Si fa mostrare alcuni preziosi, poi se ne va e si reca nella gioielleria vicina, uscendo dopo un po’ con un pacchettino. Mentre sta per rientrare nel primo negozio, un’auto posteggiata di fronte fa un colpo di clacson, la donna al volante richiama la sua attenzione e la invita a salire. Un comportamento che insospettisce la commessa, che immediatamente chiama i carabinieri. Gli agenti si recano nel negozio dove l adonna ha acquistao un bracciale in oro dal valore di 800 euro, scoprendo che la carta di credito con cui è stato pagato è intestata a una dottoressa dell’Asl che, guarda caso, poco dopo inoltra la denuncia di furto della sua borsa dove c’era il borsellino con la carta. Grazie alla descrizione delle donne e della loro auto, i carabinieri le fermano all’ingresso della A21 di Manerbio.
Una bergamasca e una slava, entrambe residenti a Brescia, erano in trasferta per "affari" a Leno.
a.c.
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