Rolfi, mezzo assessore a mezzo mandato

Giocatore delle tre carte che sposta sempre l’asso vincente. È in questa veste che Fabio Rolfi ha espresso il meglio di sé. Un vicesceriffo da comics alla Tex Willer. Suo malgrado mezzo sindaco, viste le continue assenze romane del titolare.

Un tribuno dai reboanti penultimatum contro rom, mussulmani e ormai introvabili comunisti.

Mezzo leghista dalle ingloriose retromarce, come quando fece comprare a Guidizzolo un’area per internare altrove gli odiati zingari.

Mezzo padano, che in barba ai proclami delle leggi razziali sui flussi migratori e sul reato di clandestinità ha visto la popolazione straniera crescere oltre le 40.000 unità dimostrando che le promesse di Bossi e Fini non corrispondono alla “gabina” elettorale.

Mezzo assessore alla sicurezza. Visto il fallimento delle operazioni “Guanto antivirus” o “Vigile preventivo” sugli autobus cittadini. Visto l’accoltellamento di un tifoso prima della partita. Registrato l’inarrestabile dilagare di droghe accompagnato da un’inesistente politica di prevenzione del disagio. Vista la mania iconoclasta per il piazzale della stazione ancor’oggi identico al passato. Visti i quartieri ghetto abbandonati alla microcriminalità il giorno dopo le conferenze stampa.

Mezzo assessore al decentramento. Visto lo svuotamento di funzioni delle circoscrizioni e il totale abbandono delle consulte in coerente anticipazione alla legge Calderoli che abroga ogni forma di partecipazione decentrata.

Mezzo assessore alla protezione civile. Visto la prevedibilità delle alluvioni a Costalunga e l’inesistente coordinamento del volontariato.

Mezzo assessore al traffico. Vista la circolazione caotica, la sosta selvaggia e l’inquinamento soffocante rimasti uguali, se non peggio, di prima.

Ma anche mezzo contabile, quando dice che il fermo del cantiere del metrò in p.le Cesare Battisti è costato 25.000 euro il giorno e volutamente non calcola l’ammanco per le casse del comune di 78.000 euro ogni 1.000 auto parcheggiate sui marciapiedi durante le partite nella zona stadio.

Tuttavia non è mancata la propaganda da parate e calendari. Non sono calati i tagli di nastro davanti a quattro gatti e due telecamere. Al Capone direbbe laconico al poliziotto: “Siete solo chiacchiere e distintivo”.

Purtroppo quello che non passerà nel dimenticatoio sono le parole inumane pronunciate durante la protesta della gru: “Lasciateli senza pane e acqua!”… una cattiveria indelebile in risoluto contrasto con la coscienza dei bresciani solidali e operosi.

Guardo il mio piccolo presepio e non posso fare a meno di paragonare il disprezzo del nostro mezzo assessore a quello dei locandieri di Betlemme che costrinsero Maria a partorire in una grotta al freddo e al gelo.

Nonostante tutto ciò, anche Rolfi merita perdono. A maggior ragione se abbandonasse le inconsapevoli fobie del suo bilancio di mezzo mandato.

Gianluigi Fondra, Mompiano

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Redazione BsNews.it

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