Trasportare le merci dalla frontiera a Brescia costa. Di più se si usa il treno invece della gomma. A sottolinearlo è stato nei giorni scorsi il presidente di Aib Giancarlo Dallera, che – in un passaggio del suo intervento poco citato – ha invitato chi di dovere a risolvere la situazione al più presto. Un appello che fa il paio con quello di Legambiente, che ha criticato duramente l’operato delle Ferrovie e delle istituzioni locali. Nel progetto della Piccola, infatti – sostengono gli ambientalisti – non è stato posto alcun vincolo per fare in modo che i capannoni vengano utilizzati in prevalenza per la movimentazione via treno. Anzi: con l’operazione in città aumenteranno anche in tir in transito. Mentre vengono sfrattati gli utilizzatori ferroviari come la De Aloe e – nonostante il dissequestro di alcuni mesi fa – Fs Cargo non ancora fatto rientrare a Brescia la sua partecipata Terminali Italia (che nel frattempo si è trasferita a Verona con i suoi 800 treni l’anno). Una situazione che preoccupa e che di certo non aiuta a risolvere il problema citato da Dallera.
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