Il Pd contro le “rolfate”: solo propaganda. La Lega replica: siete rivoluzionari da salotto

Quella di Rolfi è solo una propaganda “inutile, banale e stupida”. E’ questo, in estrema sintesi, il messaggio lanciato lunedì, con una conferenza stampa, dal segretario cittadino del Pd Giorgio De Martin e dal provinciale Pietro Bisinella. “A differenza di quanto faceva la destra quando era opposizione”, ha attaccato De Martin, “noi non sosteniamo che Brescia è il Bronx, ma – dati alla mano – possiamo affermare che sulla sicurezza una politica fatta solo di propaganda ha solo fatto arretrare pesantemente la città”. Un “grande flop” dimostrato -secondo il Pd – “dalle classifiche riportate dal Sole 24 ore e da Italia Oggi che, sulla sicurezza, vedono Brescia oltre il 90esimo posto, con una situazione peggiorata rispetto all’anno precedente”. Ma anche dal fatto che “il numero di poliziotti è diminuito di 70 unità”, numero che “prova come “la città non abbia avuto alcun beneficio dal doppio incarico del sindaco Adriano Paroli”. Sulla stessa linea anche Bisinella che ha sottolineato come “la disinformazione è volta a generare insicurezza nei cittadini per puri ritorni di tipo elettorale”. “I problemi di ordine pubblico non si risolvono con ordinanze inutili”, ha continuato, “ma con azioni concrete: il sindaco faccia sentire la sua voce a Roma e cerchi di ottenere il ripristino di quei poliziotti che erano presenti a Brescia con la precedente giunta”.

“Non ci stupisce più che il Pd reputi inutile un provvedimento volto a risolvere i problemi che alimentano insicurezza nei cittadini” ha replicato secco il segretario cittadino della Lega Nord Matteo Rinaldi “il contrasto alla prostituzione, i provvedimenti contro l’abusivismo commerciale, il controllo degli appartamenti, l’abbattimento di immobili fatiscenti e ora la limitazione dell’orario di apertura degli esercizi commerciali che turbano la vivibilità di alcune zone della città. Per loro è tutto inutile. Del resto, da chi sostiene l’anarchia in materia di immigrazione, da chi ha un concetto di integrazione come resa incondizionata alla trasformazione di Brescia in una kebaberia unica e da chi avrebbe voluto concedere il permesso di soggiorno a chi ha messo a ferro e fuoco la nostra città per due settimane, non ci si può aspettare altro. Sarebbe un comportamento umile e intelligente che questi rivoluzionari da salotto si confrontassero con i cittadini e con i problemi quotidiani che ne limitano la libertà”.

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Redazione BsNews.it

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