Mercato immobiliare in crisi, ecco i prezzi delle case zona per zona

E’ ancora crisi nera per l’edilizia bresciana. E anche se si vede qualche timido segnale di ripresa, le prospettive non sono affatto buone. E’ questa la fotografia scattata da Probrixia, l’azienda speciale della Camera di Commercio di Brescia che stamane ha presentato il listino immobiliare del 2010 e l’analisi dei valori del decennio 2001-2010.

Il listino

Negli ultimi due anni la flessione delle compravendite è calata di ben un terzo. “La crisi che nel 2009 ha colpito l’intera economia mondiale” ha spiegato il presidente di ProBrixia Francesco Bettoni “ha determinato forti ripercussioni anche nel settore immobiliare. Lo scorso anno, in provincia di Brescia, le transazioni hanno registrato un decremento del 14.4% rispetto all’anno prima che, a sua volta, aveva evidenziato un calo del 19% sul 2007”. Una situazione – va detto – che è generalizzata e che vede i risultati di Brescia in linea con quelli delle altre province lombarde. Per quanto riguarda i prezzi medi nominali delle case, ha aggiunto Bettoni, l’anno scorso si è registrato un calo del 6,1% sull’anno prima, “che significa aver tenuto rispetto al crollo delle negoziazioni”. Certo è – ha aggiunto – che non sarà facile uscire da questa situazione. “Tutta la filiera è in crisi, come dimostra la protesta del 1° dicembre scorso davanti a Montecitorio che ha unito sindacati e imprese”. Qualche segnale a cui aggrapparsi però c’è. Nel terzo trimestre del 2010, a Brescia le transazioni dei fabbricati residenziali hanno visto un incremento del 3,9% rispetto allo stesso periodo del 2009; un dato in linea con quello dei capoluoghi del Nord e più alto della media nazionale (+2,5%). Male invece gli immobili commerciali e produttivi (-3%) e quelli del terziario (-4%). “Negli ultimi mesi” ha spiegato Anna Sina Montini, agente immobiliare e presidente del Comitato di Listino “si percepisce un ritorno della voglia di comprare casa”. Si tratta di un settore che, per quanto in difficoltà, è sempre un investimento più sicuro di quello azionario. “E poi” ha aggiunto Sina Montini “il momento è favorevole: i prezzi sono calmierati e mai come oggi i costruttori sono disponibili a sedersi attorno a un tavolo per trattare sul prezzo”. L’offerta è infatti ampia e l’invenduto si accumula. “Inoltre abbiamo abbassato in modo sensibile il prezzo dell’usato che comprende anche edifici di 3-4 anni”.

I prezzi

Per quel che riguarda il costo degli immobili, si veda il file allegato.

Il decennio

Nel 2010 il mercato immobiliare è risultato “in sintonia con lo scenario macroeconomico creatosi nel 2008 in seguito alla crisi finanziaria” ha spiegato Giuliano Marini, presidente del Comitato Periti ed Esperti Valutatori. A tutt’oggi il mercato non dà ancora segnali di ripresa, “non gode di buona salute pur evidenziando un lieve amento dei tassi di incremento dei valori” che però sono nettamente inferiori al tasso di inflazione cresciuto da 0,70% a 1,30%. Il rendimento del mercato dei fabbricati residenziali, in termini di valore, ha avuto un leggerissimo incremento medio (rendita annua +0,16%) ma inferiore al tasso di inflazione del periodo (1,3%) e quindi negativo in termini reali: -1,14% al netto dell’inflazione. Il rendimento dei mercato delle aree residenziali ha registrato un aumento medio pari allo 0,37%, anche in questo caso più basso dell’aumento del costo della vita, e quindi negativo in termini reali (-0,93%) al netto dell’inflazione). Per quel che riguarda i fabbricati produttivi il valore è cresciuto dello 0,6% ma – al netto dell’inflazione – il valore è negativo, -0,70%. Nel caso delle aree produttive l’incremento della rendita su base annua è stato dell’1,18% e, in termini reali, la flessione è stata “solo” dello 0,12%. “Confrontando i dati dell’analisi 2001-2010 con quelle del periodo 1999-2003 si può notare che i prezzi sono in una fase di stallo, con un rendimento degli investimenti immobiliari in continuo calo". La rendita media del mercato immobiliare (residenziale più produttivo) dal 1999-2003 ha infatti registrato un più 8,19%, mentre negli ultimi 10 anni si è scesi a un più modesto +3,87%, con un calo del 52,75%. Le difficili condizioni economiche e il perdurare della crisi non fanno ben sperare, ha concluso Marini, per lo meno nel breve periodo.  

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Redazione BsNews.it

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