Da Gianico nella media-valle sino a Corteno Golgi, nell’alta-valle. La Valle Camonica è più che mai funestata dal passaggio di alcuni esemplari di cinghiale.
L’animale, tanto apprezzato dai cacciatori (in quanto difficile, e quindi stimolante, da cacciare) quanto odiato dagli agricoltori, sta causando quest’anno più che mai danni ingenti alle colture locali. La rabbia maggiore dei contadini, ma anche di chi semplicemente ha un piccolo appezzamento dove tiene un orto o un frutteto, è che l’animale da quando è stato introdotto dall’uomo in valle, alcuni anni orsono, si sta riproducendo sempre più. Il problema è cresciuto di anno in anno da almeno 15 anni, ed ora la pazienza è al limite.
L’associazione produttori agricoli di Valle Camonica ha coinvolto nelle ultime settimane la Provincia di Brescia, chiedendo un intervento urgente per limitare la popolazioni di cinghiali. Da parte sua l’assessore a Caccia e Pesca, il sindaco di Palazzolo Alessandro Sala si difende ammettendo di non poter fare nulla in quanto l’animale vive e si riproduce prevalentemente all’interno del Parco Naturale dell’Adamello. Gli agenti della Forestale hanno il permesso di abbattarli. Certo, se li vedono…
a.c.
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