Il termoutilizzatore di A2A? Inquina cento volte di meno delle normali caldaie per il riscaldamento domestico a pellet di legna o a gasolio naturale. A dirlo è lo studio “Emissioni di polveri fini e ultrafini da impianti di combustione” commissionato da Federambiente al Laboratorio energia e ambiente di Piacenza. Un’indagine presentata oggi a Milano e coordinata da diversi professori universitari tra cui il bresciano Pietro Apostoli.
Realizzato nel corso di tre anni, lo studio ha analizzato criticamente le conoscenze scientifiche oggi disponibili sulla formazione di polveri in impianti di combustione fissi (caldaie per riscaldamento domestico e termovalorizzatori) e mobili (motori a benzina e diesel), le emissioni che ne derivano, i meccanismi d’ azione e i potenziali effetti sulla salute umana. Un’accurata indagine sul campo ha poi consentito di misurare e valutare la presenza delle nanopolveri nelle emissioni, l’efficienza dei filtri depolvoratori e la composizione chimica delle microscopiche particelle.
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