Pagherà di tasca propria i 49mila euro di spese effettuate tramite le carte di credito in dotazione agli assessori. Pagherà tutto, non solo i 43mila euro contestati dalla Corte dei Conti, relativi a spese illegittime o non giustificate. Questo gesto da parte del sindaco di Brescia secondo il Partito Democratico è la più chiara dimostrazione che qualcuno ha sbagliato, e qualcuno ora è giusto che paghi. Con le dimissioni da primo cittadino.
Una questione di offesa al senso civico, un utilizzo privato delle istituzioni che non può non portare alle dimissioni. E ben venga il gesto di "generosità", ma è tardivo (a un anno dallo scoppio del caso) e lascia il sospetto che sia stato fatto per bloccare le inevitabili sanzioni che arriveranno dalla Corte dei Conti, oltre che per salvare gli assessori e, in qualche modo, vincolarli e farli sentire in debito verso il sindaco.
Il Pd di De Martin e Del Bono elogia il proprio operato e prova a ragionare secondo l’ipotesi che non fosse scoppiato il caso un anno fa. Quanti soldi avrebbero indebitamente continuato a spendere gli assessori?
a.c.
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