In sede di Commissione Statuto, nella seduta di ieri, è stata illustrata la risposta che il Segretario dott. Andolina ha dato alle obiezioni di legittimità sollevate dal sottoscritto, con riferimento alla legittimità della costituzione di tre nuove Commissioni speciali. Il Segretario ha almeno parzialmente accolto alcune obiezioni, in particolare la necessità di modificare il Regolamento, che inizialmente non era prevista.
Nel corso del confronto sono però uscite posizioni che confermano molte delle mie obiezioni di legittimità e di merito.
In primo luogo rimane non definito nel regolamento il ruolo e la natura delle Commissioni speciali.
In tutti i regolamenti comunali questa definizione c’è, nel nostro invece la si vuole escludere. E per una precisa ragione: quella di trasformare le nuove tre commissioni in Commissioni di serie A, ridimensionando tutte le altre otto in Commissioni di serie B. Non a caso si vuole introdurre il criterio della “esclusività” per queste tre Commissioni, contro l’articolo 16 del Regolamento che, viceversa, stabilisce il principio della corresponsabilità tra varie Commissioni sulle materie di loro competenza. Questo vuol dire che sulle materi che riguarderanno le società, la Metro e le Grandi strutture sportive le altre Commissioni verranno espropriate delle proprie competenze.
In secondo luogo, respingendo proposte che sono venute dalla minoranza, in particolare dal capogruppo PD Emilio Del Bono, tese a delimitare con precisi confini le materie di competenza di queste tre Commissioni, tutti gli esponenti della maggioranza hanno sostenuto a chiare lettere che queste tre Commissioni si occuperanno di tutte le politiche delle varie aziende partecipate e delle Fondazioni, di tutte le questioni del Metrò e degli impianti sportivi (Cittadella dello Sport).
A questa posizione gli esponenti della maggioranza sono approdati sulla base di una valutazione molto critica del lavoro delle attuali Commissioni, della loro disorganizzazione e della confusione. Resta da chiarire come tale problema, se fondato, possa risolversi sapendo che le nuove Commissioni verranno composte dagli stessi consiglieri comunali, che la confusione delle nove si moltiplicherà portandole a dodici Commissioni. Al posto di porre mano al Regolamento per una riorganizzazione di competenze e ruolo, per assicurare maggiore funzionalità, magari anche per una riduzione delle attuali 9 Commissioni, si procede ad una loro moltiplicazione.
E così il 60% degli attuali 40 consiglieri sarà fatto di Presidenti e Vicepresidenti di Commissione.
Mentre tutte le decisioni vanno nella direzione della semplificazione, qui si sta procedendo in senso opposto, con un Consiglio Comunale di 40 consiglieri, che in prospettiva verrà ridotto a 32 con ben 12 Commissioni, e con i consiglieri dei piccoli gruppi impossibilitati a coprire un arco così frammentato di impegni.
Se confermato, un tale indirizzo non può che registrare un’esplicita contrarietà.
In particolare mi sembra particolarmente grave la posizione della Lega che con Gallizioli ha motivato la ragione per cui tutte le politiche, comprese quelle finanziarie di A2A e di tutte le aziende partecipate, debbano andare in qualche nuova Commissione al fine di costituire la grande holding. Un’operazione, questa, destinata a spostare totalmente fuori dal Consiglio Comunale tutte le decisioni più significative ed importanti che riguardano le politiche pubbliche cittadine.
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