“Le preoccupazioni dei Comuni sono evidenti, riteniamo la cultura un settore strategico per la nostra economia, tagliare lì significa tagliare in un campo che produce e che da sempre ha arricchito il nostro Paese”. Lo dice Andrea Arcai, assessore alla cultura del comune di Brescia e delegato del Cidac (associazione che riunisce le città d’arte e di cultura) al termine degli incontri politici che Anci e Cidac hanno avuto con esponenti del Pd, Pdl e Lega Nord sui tagli previsti nella finanziaria nel campo della cultura. “Nel momento in cui il Governo nomina un Ministro del turismo dimostra di considerare di estrema importanza il settore, ora però con questa manovra si fa un passo indietro notevole. In Italia – aggiunge Arcai – il turismo produce il 13-14% del Pil e il 40% dei ricavi turistici arriva dal turismo culturale. E’ inspiegabile che diamo soldi alla Grecia che porta avanti un piano di rientro nel quale non sono previsti tagli nel settore culturale ed invece noi nel settore stesso tagliamo. Attualmente la concorrenza in Europa è sempre maggiore, non vorremmo che questa manovra comporti una ulteriore spinta verso il basso”.
Per Arcai “i senatori che ci hanno ascoltato hanno dimostrato una certa sensibilità nel campo, quasi come se a tutti fosse chiaro che la stesura della manovra sia stata affrettata”. “Ritengo che con l’ottimo lavoro intrapreso dal sindaco Floris – aggiunge – siamo riusciti ad entrare nel cuore del problema. Per i comuni italiani la cultura non è solo elevazione spirituale ma un fenomeno di estrema importanza per la nostra economia”.
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