Con una lunga lettera il vescovo di Brescia Luciano Monari ha voluto intervenire sulla vicenda di don Marco Baresi, l\’ex vicerettore del seminario condannato a sette anni e mezzo di carcere con l\’accusa di pedofilia. Due i passaggi più significativi:
"Avevo espresso fiducia in don Marco e avevo speranze grandi in una sua assoluzione. Mi affidavo anche al diritto biblico che dice: ‘Un solo testimone non avrà valore contro alcuno, per qualsiasi colpa e per qualsiasi peccato; qualunque peccato uno abbia commesso, il fatto dovrà essere stabilito sulla parola di due o tre testimoni.’ (Dt 19,15) Naturalmente il diritto moderno usa altri parametri; il testo del Deuteronomio non invalida la diversa valutazione dei giudici, ma mi spinge a custodire una cautela grande. Non ho perso ancora la fiducia serena nella dimostrazione di innocenza di don Marco: continuano a motivarmi le tante testimonianze di affetto e di riconoscenza da parte di coloro che lo hanno conosciuto e frequentato a lungo”.
E la lettera continua:
"Tuttavia ho a che fare con una precisa sentenza di condanna che inevitabilmente ricade su di me e su tutto il nostro presbiterio e ci chiede una risposta. Quale? Soffriamo inevitabilmente la vergogna per un fatto grave che ci viene imputato e la vergogna è uno dei sentimenti più difficili da sopportare. Abbiamo il timore che la gente possa farsi di tutti noi un’opinione negativa, che ci condanni impietosamente e questo ci brucia”.
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