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Adro, proteste dai genitori in regola per la mensa pagata dal benefattore

Un anonimo benefattore si mette una mano sul cuore e paga la mensa a bambini le cui famiglie sono in ristrettezza economica? No, non va bene secondo le altre famiglie, quelle che riescono ad acquistare i buoni pasto. Non sarebbe giusto, non è giusto usufruire gratuitamente del servizio (che poi non sarebbe gratis, ma solo pagato da un altro portafoglio, senza danno per le casse del comune).

La vicenda sta assumendo significati sempre più ampi e ha allargato ormai i suoi confini facendo parlare tutta Italia. Ieri pomeriggio in sala civica si è tenuto un incontro nel quale una ventina di genitori si sono trovati per definire la linea comune da tenere nella vicenda. Fermo il loro proposito di opporsi alla donazione del benefattore, secondo i genitori chi vuole usufruire della mensa deve pagare esclusivamente di tasca propria. Non ce la fa? Pazienza, niente pasto ai bambini ma nessuno può saldare il conto per loro.

A pensarla così però non sono solo i genitori. Valerio Pagnoni, segretario del Pdl di Adro, dalle colonne di Bresciaoggi in edicola stamane: «Al donatore, rimasto anonimo, il Pdl dice che non bisogna mescolare la bandiera del movimento con il gesto della donazione, in quanto parecchi cittadini di Adro hanno compiuto gesti anche molto più significativi pur rimanendo nel più completo anonimato politico. Voglio sottolineare che la mensa è un servizio facoltativo, non un obbligo; quindi nel rispetto di chi rispetta le scadenze non è giusto che qualcuno benefici del servizio senza pagare».

Intanto altri cittadini adrensi hanno messo mano al portafogli facendosi carico delle spese arretrate per la mensa di alcune famiglie morose, il tutto mentre in paese arrivano le telecamere della Rai.
a.c.

 

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Redazione BsNews.it

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