Non si tratta certo di un bel segnale per il ‘nuovo corso’ di A2A, fortemente voluto dalla Giunta del Comune di Brescia e dal sindaco Adriano Paroli.
E’ grande la preoccupazione per le ricadute negative sull’andamento del titolo in Borsa e per le conseguenze sulla disponibilità di risorse del Comune di Brescia, così come per le tante persone che hanno investito i loro risparmi in un titolo che rappresenta(va) un’azienda fiorente, ricca e sulla quale si poteva “investire” con fiducia, oltre che un azienda della quale i bresciani sono sempre andati orgogliosi.
Le scelte dell’attuale amministrazione comunale di Brescia riguardanti A2A, fin dall’inizio, sono state improntate più ad una logica di “presa del potere” che all’interesse dell’azienda. Ha voluto cambiare in toto i membri del consiglio di sorveglianza che avevano acquisito un’importante esperienza. Il tutto per collocare uomini che, soprattutto, rispondevano ad una logica spartitoria politica e non ai requisiti tecnico-operativi necessari per dirigere un’azienda importante come A2A.
Ritengo non sia più rinviabile un confronto approfondito, nelle sedi istituzionali, sul profilo strategico di un’azienda che, oltre ad erogare servizi per una parte significativa del territorio bresciano, vede il Comune di Brescia fortemente impegnato nell’assetto societario.
Giorgio De Martin
segretario cittadino del Partito Democratico
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