Claudio Bragaglio, autore della riforma dei confini delle circoscrizioni, interviene in merito all\’ipotesi ri rivere i confini lanciata da Paroli. Pubblichiamo di seguito il suo intervento:
I recenti interventi del Sindaco Adriano Paroli e del presidente della Commissione Partecipazione, Andrea Ghezzi, hanno riproposto il tema di una correzione dei confini delle attuali Circoscrizioni.
Un tema, questo, già a suo tempo indicato come necessario dalla riforma del 2007 che ha istituito le cinque Circoscrizioni, in quanto i confini dovevano seguire le delimitazioni dei seggi elettorali che, in molto casi, sono del tutto anacronistici rispetto alla nuova città, alle sue trasformazioni.
La questione richiede tempo, in quanto la modifica dei seggi elettorali e dei collegi ha ricadute sulle elezioni di altri livelli (e quindi ministeriali). Un secondo aspetto riguarda il rapporto tra Circoscrizioni e Quartieri.
Vedo che con una certa disinvoltura, per esempio, si sostiene che il Quartiere di Crocifissa di Rosa è da collegarsi a Mompiano nella Nord (quindi a Casazza ed al Prealpino) piuttosto che nella Circoscrizione Centro dove è adesso. La vedo difficile a meno di pensare che la Circoscrizione Centro è quella delle “mura venete”. Ma in tal caso si apre un problema non da poco, perché a fronte di una media di circa 40 mila abitanti per Circoscrizione, il centro storico si ridurrebbe a circa 20 mila abitanti, con un ridimensionamento politico-istituzionale, prima ancora che demografico.
L’apertura di un confronto in Commissione, con le Circoscrizioni e con i Quartieri, è necessaria e si confronteranno le proposte.
In ogni caso la vera priorità per le Circoscrizioni non sta tanto nella risistemazione parziale dei confini, ma nella grave caduta di ruolo che si è registrata con la giunta Paroli.
Il presidente Ghezzi ammette che per quanto riguarda la partecipazione “è un punto che abbiamo un po’ trascurato durante lo scorso anno”. Un’ammissione a denti stretti di una verità amara, ovvero che con l’attuale giunta le Circoscrizioni ed i Quartieri risultano espropriati dalle loro funzioni di partecipazione civica ed amministrativa. Al punto che esponenti di giunta e di maggioranza fanno trapelare l’idea che le Circoscrizioni – così come sono – si possano anche chiudere visto che per organizzare corsi di chitarra, tavolate e musica per il tempo libero basta ed avanza la rete dell’associazionismo e delle parrocchie.
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