Un ritrovamento eccezionale, di quelli che si verificano solo una volta ogni trenta-quaranta anni. Diversi tg nazionali ne hanno parlato ieri, giornata di presentazione ufficiale a tutti gli studiosi che da mezza Europa sono giunti a Paspardo per il 23esimo «Valcamonica symposium» organizzato dal Centro camuno studi preistorici. Il direttore Umberto Sansoni ha accompagnato personalmente gli studiosi sulla parete di arenaria liscia dove sono visibili i dipinti, parete scoscesa e difficilmente raggiungibile che ha consentito ai reperti di salvarsi dall\’azione spesso compromettente degli uomini (al di sotto dei dipinti sono visibili segni di origine medievale, datati 1560).
Lasciamo a Umberto Sansoni la descrizione dei dipinti, risalenti alla terza età del Ferro (IV-I secolo avanti Cristo): «La qualità figurativa è alta con dettagli che ben rendono, in un caso, l’elegante sagoma del cavallo, la cresta dell’elmo e la veste del cavaliere, purtroppo mutilata per il distacco doloso di una parte della superficie. Incredibile e unico il volto, a grandezza naturale, in cui si distinguono la sagoma della testa, del collo e l’abbozzo di occhi, naso e bocca. I dipinti hanno pochi, significativi paralleli in altre località con dipinti dell’area, a Paspardo, Campanine e Figna. Siamo di fronte al più bel pannello dipinto dell’arte rupestre camuna e centro-alpina».
a.c.
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