Salvare le regole

Il tasso dello scontro politico in atto nel nostro Paese sta ampiamente superando il livello di guardia. Oramai vengono messe in discussione le istituzioni, la loro autorevolezza, il loro ruolo. Il Premier in difficoltà invoca il popolo quale unico giudice autorizzato ad esprimersi su di lui, la sua maggioranza mostra grandi imbarazzi superati però dalla necessità di fare quadrato, l’opposizione, con il PD impegnato nella sua infinita vicenda congressuale, fatica ad andare oltre la dura contrapposizione. L’immagine che ne esce è sinceramente desolante e senza usare inutili esagerazioni deve iniziare a preoccupare. La posta in gioco rischia di non essere più chi guida il Paese, ma la forma con la quale lo si fa. Pensare di introdurre in modo mascherato una guida “premieristica” significa stravolgere l’assetto costituzionale in essere. Per carità nulla è eterno, non certo le Costituzioni, ma se si vuole cambiarle bisogna farlo alla luce del sole e con il consenso consapevole e convinto dei cittadini. Mi auguro che il dibattito congressuale del PD,  accanto al necessario dibattito su chi chiamare alla guida del Partito, sappia ribadire con forza l’idea che lo Stato è di tutti ed è solo attraverso Assemblee realmente rappresentative che è pensabile guidarlo in modo corretto. Non è la ricerca di improbabili leader il vero bisogno, bensì la costruzione di un’idea di società in grado di rimettere assieme le tante frammentazioni che si sono via via create. La contrapposizione ad un capo di governo impegnato a difendersi in Italia e all’Estero non deve essere quella di un capo alternativo, ma di un modo diverso più partecipato  di gestire il governo. Un modo nel quale chi è motivo di scontro, di divisione feroce, di disgregazione sociale avverta la necessità di farsi da parte. C’è estremo bisogno di una destra seria, che in embrione c’è, e di un’area riformista propositiva e realmente innovativa. C’è estremo bisogno che da una parte e dall’altra prevalga chi ha a cuore l’interesse collettivo, non solo la “passione” alla gestione del potere.    

 

Gianatonio Girelli  

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Redazione BsNews.it

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