L’altra settimana è stato approvato il nuovo regolamento di polizia urbana del comune di Brescia.
Un regolamento che è stato profondamente cambiato rispetto alla proposta che il vice sindaco Rolfi aveva inizialmente avanzato.
Basti pensare che con quella proposta la maggioranza inseriva il divieto di legare le biciclette ai pali, idea ridicola e dannosa per i cittadini (era evidente che un tale divieto avrebbe favorito i ladri), o quello di chiedere l’elemosina fuori dalle chiese, prevedeva di multare una persona un po’ brilla anche nel caso non desse fastidio alcuno, così come inseriva vari divieti nei parchi cittadini: il divieto di fare pic nic, di bere una birra o quello che impediva di riposare sdraiandosi nei parchi.
Insomma ancora una volta Rolfi si contraddistingueva per essere l’assessore alle chiacchiere, anzi in questo caso, parafrasando una famosa battuta del film “Gli intoccabili”, lo si poteva definire l’assessore “tutto chiacchiere e distintivi”.
Quegli insensati divieti nel regolamento approvato non ci sono più.
Gli importanti cambiamenti sono avvenuti perché il Partito Democratico ha svolto una battaglia sia nelle commissioni comunali che con iniziative politiche che hanno criticato l’impianto del regolamento e ridicolizzato le proposte più bizzarre avanzate dalla maggioranza, costringendola ad accettare molti emendamenti.
Un opposizione che è stata di merito ed ha costretto la giunta a fare passi indietro rispetto ad un’idea di sicurezza basata sulle paure e che avrebbe fatto ridere di Brescia tutta Italia.
Il regolamento approvato contiene ancora qualche punto che non mi convince, ma si è passati da una normativa ridicola ed ingiusta ad uno accettabile e civile.
Credo che questa debba essere la strada che il P.D. deve perseguire. Quella di un opposizione di merito, intelligente, mai strumentale e/o pregiudiziale. Un opposizione che sappia ottenere risultati e vittorie come è stato in questo caso. Ma ciò può avvenire solo se si mette in difficoltà la maggioranza attaccandola e confondendola, ma sempre avanzando proposte migliorative.
La nostra è un opposizione riformista, che non è, come qualcuno immagina e altri sperano, un opposizione titubante e mollacciona, ma è l’esatto opposto: inflessibile quando è necessario, propositiva quando vi sono possibilità di migliorare le norme.
In poche parole deve essere un opposizione che guarda agli interessi della città e non a quelli del partito.
Giorgio De Martin
Segretario cittadino del Partito Democratico
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