Bruno Caparini, designato da Paroli a entrare nel Consiglio di Sorveglianza di A2A, interviene per la prima volta dopo le parole pronunciate da Capra nell’assemblea di venerdì e lo fa discolpandosi dall’accusa di mancata segnalazione di un fallimento che una sua ditta avrebbe compiuto. Intervenuto con il figlio, l’onorevole leghista Davide, alla celebrazione per il 2 giugno in Prefettura, Bruno Caparini sottolinea che lui era solo un socio dell’azienda Tecas Cavi, fallita con sentenza del Tribunale di Brescia nel marzo 1987. Questo fatto non è stato inserito nel curriculum presentato per la candidatura a consigliere in A2A perchè non ritenuto significativo: la dichiarazione di fallimento della Tecas Cavi fu eseguita dal presidente della società, non dai soci.
a.c.
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