La Giunta Paroli è decisa a percorrere tutte le strade possibili per averla vinta nella questione del Bunus bebè, ma ora le denunce a carico del comune iniziano ad essere numerose.
Nei giorni scorsi è arrivata in procura la denuncia inoltrata da 12 famiglie italiane e straniere (del Pakistan, del Senegal, della Bolivia) residenti in città che pretendono che il comune applichi l’ordinanza del tribunale del lavoro emessa lo scorso 13 marzo quando il giudice Gianluca Alessio ha intimato di riaprire la procedura per le domande di contributo entro il 30 giugno. All’ordinanza non ha fatto seguito alcuna azione dal comune che si dice in attesa di conoscere l’esito dei ricorsi presentati al tribunale e in corte d’appello.
La seconda denuncia in arrivo parte dalla Camera del lavoro di Brescia: dopo l’annunciato ricorso al Tar per annullare la revoca arbitraria del bunus si pensa ora ad una denuncia penale nei confronti della Giunta. Damiano Galletti, segretario della Camera del Lavoro, è pronto a attuare questa “minaccia” fino in fondo, forte anche del parere arrivato dalla direzione generale “Occupazione, affari sociali e pari opportunità” della Commissione Europea, che avrebbe stabilito che un contributo sociale non può essere erogato sulla base della nazionalità.
a.c.
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