Dopo i graffiti selvaggi dedicati dal Magazzino 47 alle donne combattenti, in occasione dell’8 marzo, sono apparsi sabato mattina sui muri della città (soprattutto nel centro storico) altri graffiti non meno discutibili. Questa volta i soggetti riprodotti sono nientemeno che il sindaco Adriano Paroli, il vicesindaco Fabio Rolfi e l’assessore ai lavori Pubblici Mario Labolani. Facile ipotizzare che i responsabili del gesto vogliano esprimere la propria contrarietà al giro di vite preannunciato nel regolamento di polizia urbana contro i graffitari punibili con una multa sino ai 500 euro. Ma limitare a ciò la questione sarebbe riduttivo: probabilmente i personaggi ritratti sono presi di mira per la loro politica, per l’idea che hanno della città.
Sulla vicenda sta indagando la Digos.
Au.Bi.
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