Una mattina sul treno Brescia-Milano, fianco a fianco con le centinaia di pendolari bresciani che all’alba intraprendono la quotidiana odissea non per raggiungere Penelope ma per poter lavorare, magari arrivando una volta tanto in orario sul posto di lavoro. Fabio Rolfi, vicesindaco e assessore alla Sicurezza, Nicola Orto, assessore ai Trasporti del Comune, e Valerio Prignachi, assessore ai Trasporti della Provincia, ieri mattina erano a bordo del treno 2088 delle 7.27. Giusto per non fare torti ai tre assessori le carrozze sono già strapiene in stazione a Brescia e in tutte le successive fermate il treno non fa altro che riempirsi sempre di più: un’ora di viaggio in piedi, aria pesante e malsana, caldo insopportabile e ritardi pressochè perenni sono le condizioni quotidiane da sopportare. Ma fino a quando la gente può sopportare? Ieri il convoglio con i tre assessori che hanno voluto toccare con mano l’odissea dei pendolari è arrivato a Milano con un ritardo di 22 minuti. Il commento di Fabio Rolfi: «È stato un viaggio pessimo. Abbiamo voluto farlo con i pendolari per avere la constatazione di quello che già sapevamo. Con i comitati siamo in contatto dall’autunno: non abbiamo competenze dirette, ma saremo sempre vicini alle loro istanze». Già oggi i nostri amministratori potranno far sentire la propria voce nella riunione organizzata in Pirellone con l’assessore regionale e gli uomini di Trenitalia. Orto ha affermato di voler chiedere un convoglio direttissimo da Brescia a Milano, senza fermate.
Intanto il pd cittadino commenta il viaggio dei tre assessori: «E’ solo propaganda».
au.bi.
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