Avete presente il mimo che spesso esercitava la sua professione (arte?) in corso Zanardelli? Probabilmente non lo vedrete più. Il personaggio in questione è un cittadino indiano con la passione dei mimi. Non avendo un lavoro, una residenza fissa, e nemmeno il permesso di soggiorno in regola, si arrangiava con le poche monetine che i bresciani gli lasciavano nel cappello, e riusciva a fatica a tirare avanti. Riusciva, appunto, sino a domenica pomeriggio quando un altro straniero, questa volta egiziano, passando per corso Zanardelli l’ha notato e, profondamente offeso dal travestimento a suo avviso offensivo nei confronti del suo popolo e dei suoi antenati, l’ha aggredito verbalmente invitandolo a travestirsi secondo le divinità del suo paese. Dalle parole i due sono presto passati ai fatti tanto che è stata chiamata una volante della polizia che non ha potuto far altro che denunciare l’indiano perchè privo dei necesari documenti. Per violazione delle norme sull’immigrazione il mimo sarà probabilmente estradato, e Brescia perderà il suo faraone.
a.c.
I giornalisti mi fanno pena!
Francamente non capisco perchè. Caro Fabio anche a me fanno pena quando sbattono i mostri in prima pagina o lucrano sul dolore delle persone, ma quando forniscono informazioni fanno il loro mestiere.Sarei quindi curiosa di sapere cosa ti ha colpito o scandalizzato della notizia.