Arriva il «Donum bebè»
Dopo il tanto discusso Bonus bebè arriva il Donum Bebè. In risposta al buono da 1000 euro elargito dalla Giunta Paroli per ogni bambino nato da famiglia bresciana il buono, sempre da 1000 euro, per i figli di immigrati bisognosi. Scende in campo l’associazionismo cattolico bresciano guidato da Cisl, Acli, Fuci, Associazione San Vincenzo de Paoli, Istituto pro famiglia, Mcl, Movimento dei focolari, Pax Christi, Ucid e Associazione nazionale famiglie numerose. L’intento è quello di creare un calderone comune al quale attingere per erogare il contributo agli immigrati, contributo di 1000 euro elargito in base al criterio dell’Isee (inferiore ai 15mila euro, con il solo patrimonio immobiliare eventuale dell’abitazione principale) e al periodo di residenza della famiglia a Brescia (almeno due anni dalla data di nascita). Una proposta diretta ai bresciano arriva da Mario Sberna, presidente dell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose: «Pensiamo che anche quelle famiglie che riceveranno il "bonus bebè" dal Comune e riterranno di non averne bisogno, potrebbero versarlo sul conto». I conti cui fa riferimento sono intestati a «Acli senza confini onlus», via Corsica 165, 25125 – Brescia; oppure conto corrente bancario presso Banca popolare etica (iban IT26M051811200000000511818). Possibili le donazioni con carta SI, telefonando al n. 0302294031. Provocatorio nei confronti del sindaco, Mario Scaroni di Pax Christi: «È inutile sventagliare la propria cristianità in continuazione, quando si manca di carità cristiana: la faccenda del bonus bebè e l’eliminazione dei campi nomadi sono esempi significativi. È la strada sbagliata da percorrere, se si vuole l’integrazione».