Una trentina di manifestanti tra studenti, insegnanti e genitori si è data appuntamento ieri davanti alle sede dell’Ufficio scolastico provinciale presieduto da Giuseppe Colosio. Un sit-in di protesta garbata e civile per contestare al dirigente l’invio di una comunicazione "riservata" ai presidi degli istituti superiori della città. Oggetto della missiva il richiamo al corretto utilizzo dei locali scolastici e il rispetto del ruolo istituzionale delle scuole: in altre parole un modo per richiamare l’attenzione dei presidi sulla non opportunità che le scuole si trasformino in dormitori e sale giochi durante le occupazioni di protesta contro la riforma Gelmini. Giuseppe Colosio ha incontrato i manifestanti e ha ascoltato la loro opinione, ma non ha potuto ritrattare ciò di cui era convinto. Coloro che hanno protestato prendono di mira invece il divieto di non poter liberamente esprimere il proprio democratico dissenso, l’impossibilità di esercizio della critica. La replica del dirigente insiste sull’ampia possibilità di protesta accordata dalla scuola a chi vuole esprimere il proprio parere, senza però infrangere le regole o svolgere attività non individuabili come costituzionali. Come ad esempio ricoprire la facciata della scuola con lenzuola e striscioni.
Solidarietà a Giuseppe Colosio è stata espressa dalla Giunta Paroli.
Au.Bi.
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