Ormai ci siamo: domenica e lunedì i (pochi) abitanti dei due borghi saranno chiamati a esprimere il loro parere sul passaggio nella provincia di Trento o la permanenza in quella bresciana. Sul piatto della bilancia non pare ci siano questioni ideologiche, storiche, di appartenenza alla cultura trentina o, come qualcuno ventila, nostalgie austroungariche. Come sempre ci sono di mezzo i soldi, che nel caso dei due comuni vorrebbero dire aiuti concreti alle famiglie, finanziamenti per le attività commerciali e turistiche e la "promessa" di una nuova galleria tra la valle e il comune di Bondone. I problemi che gli abitanti riconoscono sono i difficili collegamenti stradali, peraltro migliorati con l’allargamento della strada verso il Garda, e il continuo spopolamento: avanti di questo passo fra pochi anni i comuni sarebbero disabitati.
Per il passaggio sotto Trento serve la maggioranza del 50 percento più uno. Tanti cittadini aventi diritto di voto lavorano lontano dalla valle, difficile che tutti rientrino.
A.C.
solo questioni economiche. se ne vadano pure.
Non sarebbe male che anche Brescia…. con le innumerevoli tasse che paga….
Transitasse sotte l’egida del Trentino Alto Adige….
dove gli amministratori sono più responsabili ed oculati
a risolvere le problematiche del territorio…..