Guido Papalia al comando

L’altro ieri il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura ha eletto Guido Papalia a nuovo procuratore generale di Brescia. Alla fine l’ha spuntata contro Giancarlo Tarquini, procuratore della città fino a luglio. Quindici i voti a favore di Papalia, sette quelli per Tarquini, ma per quest’ultimo non si tratta di una bocciatura visto che pare essere in lizza per il posto di procuratore presso Bologna, e se così sarà si avvicinerebbe alla famiglia residente a Reggio Emilia. Un ritratto di Guido Papalia: 70 anni, figlio di un medico, sposato con una donna friulana e padre di due figli. Inizia la sua attività in magistratura in provincia di Caltanisetta nel 1967, diventa pm a Reggio Calabria e poi passa a Verona nel 1980; diventa capo della procura veronese nel 1993 e ricopre tale carica sino al passaggio a Brescia (il Decreto-Mastella obbliga i responsabili degli uffici giudiziari a lasciare l’icarico dopo una permanenza al vertice di otto anni). Nel ’97 e nel ’98 ricevette due minacce di morte, da parte di una "Armata rivoluzionaria venetea" e poi dal "Nucleo Fronte Nazionale sez. J.
Goebbels". Nella sua carriera anche un periodo di grande notorietà quando, nel 2005, ipotizzò il reato di attentato all’integrità dello Stato e alla Costituzione a carico della Lega Nord di Umberto Bossi. Un rapporto quantomeno burrascoso quello con la Lega visto che già nel ’96 ordinò un’ispezione nella sede milanese del partito che provocò gli scontri in cui rimase contuso l’attuale ministro dell’interno Roberto Maroni.
A Papalia il benvenuto nella nostra città e l’augurio di buon lavoro.
A.C.