Paroli e Del Bono alla Festa del Pd
A distanza di quattro mesi dalle elezioni che hanno posizionato sulla poltrona di sindaco Adriano Paroli lui e il suo avversario Emilio Del Bono si sono ritrovati faccia a faccia in un dibattito organizzato dal Partito Democratico all’interno della festa provinciale in programma in questi giorni presso la zona fiere dell’Eib. I due sono stati incalzati dalle domande dei tre giornalisti che si occupano di politica locale sulle tre testate di Brescia: Marco Bencivenga per Bresciaoggi, Massimo Lanzini per il Giornale di Brescia e Andrea Tortelli per Il Brescia. Le domande poste hanno riguardato tutti i temi caldi degli ultimi quattro mesi ma i toni si sono accesi un pò quando sul piatto sono arrivate le questioni sul futuro di Brescia: demolizione delle torri di San Polo, gestione della cultura e delle mostre e bonus-bebè. Riguardo al futuro urbanistico di San Polo il sindaco si è detto determinato a prendere di petto la questione per intervenire dove da anni ci sono problemi (di cattiva vivibilità, di difficile convivenza, di scarsa sicurezza) sotto gli occhi di tutti e dove nessuno muove un dito. Del Bono non fa della demolizione una questione ideologica, e ammette che San Polo così come è ora non piace proprio a nessuno, però incalza il sindaco riguardo al futuro di chi vive nelle torri e vorrebbe una risposta su dove finiranno gli attuali residenti e su chi si occuperà di trovare un alloggio alternativo a quelle centinaia di famiglie. Altro tema caldo: l’annunciato bonus-bebè di 1000 euro previsto dalla giunta Paroli per le sole famiglie con la cittadinanza italiana. Per Emilio Del Bono questa modalità di assegnazione sarebbe non solo antidemocratica ma profondamente ingiusta, non basata sul reddito delle famiglie ma solo sulla cittadinanza, una modalità non degna di una città che vuole essere aperta e che cresce con l’aiuto di tutti. Paroli replica che la bassa natalità da incentivare è quella delle coppie italiane, non certo degli immigrati per i quali sarà comunque previsto un bonus di 300 euro per favorire l’alfabetizzazione dei figli.
Questione cultura: il sindaco si dichiara perplesso sull’ipotetico giro di affari generato dalle grandi mostre di Goldin; non conferma nè smentisce la voce che vorrebbe l’ingaggio del tridente Sgarbi-Cortenova-Elkann alla guida della cultura e delle mostre bresciane. Del Bono prima die sprimere un giudizio sulla gestione della cultura dice che vorrebbe conoscere il progetto dell’amministrazione direttamente dai suoi rappresentanti e non dai giornali, una frecciata al sindaco reo di anticipare alla stampa le decisioni prima di parlarne in consiglio, senza tenere conto della partecipazione dell’opposizione e rimanendo lontano dal territorio che lo ha eletto. Altri temi trattati: fusione Asm-Aem, sulla quale c’è una sostanziale veduta di intenti (da salvaguardare territorialità e continuità dei dividendi dopo una fusione non certo esemplare e sicuramente affrettata) e questione rifiuti (a Brescia sarebbero arrivate solo 3 mila tonnellate da Milano, non da Napoli).
A.C.