La mostra dei disegni di Van Gogh in programma dal 18 ottobre al 25 gennaio prossimi sarà il canto del cigno per Marco Goldin a Brescia. Dopo alcuni mesi in cui il destino di Goldin, lavorativamente parlando, sembrava ormai segnato questa settimana c’è stato in Loggia l’incontro con l’assessore Arcai che ha ufficializzato il divorzio. I motivi, anche questi nell’aria adddirittura da prima delle amministrative, sono culturali si ma anche politici, cambiare il curatore delle mostre sarà un modo per rimarcare la discontinuità con la Giunta Corsini. Non esprime rammarico Goldin, piuttosto sorpresa e un pizzico di fastidio per aver appreso dai giornali prima che dai diretti interressati della sua destituzione. Rammarico anche per non avere mai incontrato il sindaco Paroli ma solo i suoi assessori. L’annuncio della separazione è occasione per tracciare un brevissimo bilancio dei cinque anni a Brescia, anche se manca ancora un’ultima importantissima mostra che è giunta già alle 56mila prenotazioni, un altro successo annunciato. E per Goldin questo bilancio è oltremodo positivo, per il livello delle mostre allestite, per la rinascita e la valorizzazione della città, di Santa Giulia e degli altri musei e ovviamente per il numero dei biglglietti staccati: oltre 1 milione e mezzo. Ora toccherà a Giorgio Cortenova, designato come successore di Goldin, che quasi si rifiuta di commentare la scelta.
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