Dopo la vicenda legata agli asili bresciani, risolta con la completa assoluzione di tutti gli imputati, un’altra indagine processuale si conclude con un nulla di fatto: tutti assolti dalle accuse di violenza sessuale che si sarebbero verificate nella comunità protetta di via Duca Degli Abruzzi in città. Evidentemente il confine tra lecito e illecito è molto labile in queste questioni, ed è sempre difficile dare interpretazioni quando le vicende riguardano minori, come nel caso degli asili, o persone in difficoltà. Per i giudici della prima sessione del tribunale di Brescia tutti assolti dunque, l’educatrice professionale e i due operatori tecnici, dipendenti degli Spedali Civili. Gli avvocati degli accusati hanno accolto la sentenza con una certa soddisfazione, così come i dirigenti della struttura che in questi ultimi mesi hanno sempre difeso la credibilità dell’ambiente e la correttezza dei medici e del personale che ci lavora. A dir la verità la comunità protetta non esce proprio indenne dalla vicenda: le indagini svolte per le accuse di abuso hanno palesato altri illeciti collaterali, per i quali gli imputati sono già stati condannati. Il medico responsabile della struttura è stato assolto dall’accusa di non aver impedito le violenze ma comportamenti non professionali e maltrattamenti sono comunque stati accertati; un operatore ha ricevuto una condanna di un anno e sei mesi per ingiurie e percosse e un altro una condanna di due anni e sei mesi per peculato, essendosi impossessato di farmaci e alimenti di proprietà della struttura.
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