Anche i rom e i sinti bresciani aderiranno domani alla manifestazione nazionale organizzata a Roma per protestare pacificamente contro i recenti provvedimenti del governo in materia di sicurezza. L’associazione Nevo Gipen che tutela i sinti della nostra provincia ritiene la schedatura di tutti i nomadi, con tanto di rilevamento delle impronte digitali, una grave discriminazione, anche alla luce del fatto che i prefetti nominati dal governo quali commissari per il cosiddetto pacchetto sicurezza sono autorizzati a "monitorare" anche i campi nomadi regolari, dove risiedono cittadini italiani a tutti gli effetti, nati e cresciuti a Brescia. Sergio Suffer, rappresentante del Nevo Gipen del campo nomadi di via Orzinuovi, ritiene la schedatura che si profila per tutti i rom un provvedimento assolutamente inutile visto che già l’anagrafe comunale è in possesso di tutti i dati sui residenti. Renato Henich, guida spirituale dei sinti bresciani, se la prende contro la schedatura dei minorenni e efferma che si tratterebbe di un’azione contraria sia alla costituzione italiana che alle leggi europee.
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