Notizie

Hina, a processo arriva la Santanchè (An)

Da il Brescia 17 maggio 2007

Sarà la deputata di An Daniela Santanchè a rappresentare le donne musulmane che si sono costituite parte civile nel processo contro gli assassini di Hina Saleem, la giovane pachistana uccisa dai familiari perchè voleva vivere all’occidentale.
L’ha deciso, nella mattinata di ieri, il direttivo nazionale dell’Acmid, l’Associazione delle immigrate marocchine in Italia. «È una scelta che vuole dare forza alle nostre battaglie in difesa dei diritti delle donne straniere, continuamente calpestati e violati dai fanatici del fondamentalismo islamico», ha dichiarato la presidente Soud Sbai, ricordando anche che Daniela Santanchè è stata l’unica parlamentare presente ai funerali di Hina, ma soprattutto «l’unica donna della politica italiana da sempre vicina alle lotte di libertà e alle speranze di emancipazione delle donne musulmane e per questo – come molte di loro – diventata bersaglio fisso degli estremisti dell’Islam». E anche l’ex fidanzato di Hina, il bresciano Giuseppe Tempini, ha condiviso – attraverso il suo avvocato Loredana Gemelli – questa decisione sottolineando anche che «al funerale solo la presenza della Santanchè ha permesso il regolare svolgimento della cerimonia». Attestati di riconoscenza che la deputata di Alleanza nazionale ha incassato con soddisfazione dichiarando anche alle agenzie di stampa di aver accettato «con grande commozione e senso di responsabilità  l’invito di rappresentare in aula sin dalla prima udienza preliminare (che si terrà prima dell’estate, ndr) l’associazione delle donne marocchine». «Chiederò», ha aggiunto, «che accanto a me nell’aula del tribunale non ci sia soltanto Suad Sbai con le atti viste del suo gruppo, ma anche centinaia di donne italiane, musulmane e non, che dovranno venire a Brescia per affermare con decisione che se Hina è stata abbandonata da viva non lo sarà da morta».
«Ricordo sempre con dolore, rabbia e senso di umiliazione», ha quindi raccontato Daniela Santanché, «che accanto alla bara della povera Hina eravamo solo in due donne, io è l’avvocato  Gemelli, guardate con aria di sfida da una comunità tutta chiusa in se stessa. Non è questo che la giovane ragazza pakistana cercava per il suo futuro», ha continuato, «Hina voleva soltanto una vera integrazione, quella per cui io nel mio piccolo mi batto e che porterò avanti nell’aula di giustizia di Brescia proprio come sto facendo in Parlamento, nella speranza», ha concluso la parlamentare di An, «che anche le femministe della prima e della seconda ora si smuovano finalmente dal loro immobilismo».

Share
Published by
Redazione BsNews.it

Recent Posts

▼ Polaveno, anziano fa un volo di dieci metri e finisce nel fiume: salvato

Tragedia sfiorata, nella giornata di ieri, a Polaveno. E' accaduto intorno alle 16 in via…

18 ore ago

▼ Ciclismo, via al Giro d’Italia: Brescia c’è con due tappe e due ciclisti

Parte oggi da Torino, da Venaria Reale, l'edizione numero 107 del Giro d'Italia, la principale…

18 ore ago

▼ Furti con spaccata ai Trony: in manette banda con base a Soiano

Le forze dell'ordine hanno sgominato nelle scorse ore una banda di malviventi di origini albanesi…

18 ore ago

▼ Ospedale di Desenzano: un nuovo ambulatorio di chirurgia laparoscopica della parete addominale

LOspedale di Desenzano ha recentemente implementato l’offerta di approccio chirurgico introducendo l’ambulatorio di chirurgia laparoscopica…

19 ore ago

“Io capitano” vince come miglior film e regia, 6 David a “C’è ancora domani”

ROMA (ITALPRESS) – “Io capitano” di Matteo Garrone vince il David di Donatello per il…

19 ore ago

Verstappen in pole nella Sprint del Gp di Miami

MIAMI (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Max Verstappen conquista la pole position nella sprint race del…

19 ore ago