Da il Brescia 6 maggio 2007
«La precondizione per un allargamento dell’alleanza verso il centro, per noi, è il fatto che in campo ci sia l’Unione, dunque anche Rifondazione comunista». È netto Arturo Squassina sulle amministrative del 2008 («una partita decisiva») e non esita a esplicitare dal palco quello che qualche suo compagno di partito mantiene ancora ai colloqui privati. «Sul candidato alla successione di Corsini finora l’unica proposta è stata quella dei Dl (il vicesindaco Luigi Morgano, ndr)», spiega, «non nascondo che non mi soddisfa: anzi sono contrario». Anche il segretario cittadino, Gianbattista Ferrari, dopo un’appassionato discorso pro Partito democratico non evita l’argomento Loggia («il compitino», lo definisce). E parla di «un nuovo patto per la città, non solo perché Corsini non è tecnicamente rieleggibile, ma anche perchè bisogna dialogare da subito con la città per costruire un nuovo progetto di Brescia». Quanto al candidato sindaco del centrosinistra Ferrari spiega invece che «non rinunceremo a valutare nuove soluzioni, che magari siano il frutto della parte migliore della società bresciana».
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