Sicurezza, mozioni opposte in consiglio
Da il Brescia, 24 aprile 2007
Tre ricette ricette diverse e contrapposte su come affrontare la questione sicurezza – riassunte in altrettante mozioni – sono andate in scena ieri sera in consiglio. Innanzi tutto quella del centrodestra, quattro pagine fitte di proposte, che ha denunciato come il problema sia «sempre più avvertito dai bresciani» e chiesto alla Loggia di attivarsi su diversi fronti. Secondo la Cdl innanzitutto la Loggia «deve farsi portavoce col governo per avere più agenti, parificare la Questura di Brescia e aumentare l’incarico degli uffici giudiziari bresciani». Quindi «potenziare l’organico dei vigili, istituendo un servizio di pattugliamento 24 ore su 24 della città, e coordinarsi con la polizia provinciale per presidiare meglio il territorio». Infine «mettere in atto una sistematica repressione del commercio abusivo e un controllo capillare sulla presenza straniera e sull’utilizzo degli immobili, chiudere in un tempo ragionevole i campi nomadi e riaprire il centro al traffico per evitare il processo di ghettizzazione a cui si sta assistendo ormai da anni». Opposta l’idea di Vicini (Prc), per cui «non esiste nessun allarme sicurezza e non servono più agenti perché la vera insicurezza è quella legata ai morti sul lavoro, alle vittime degli incidenti stradali, al fenomeno del caporalato e alle sempre più frequenti malattie respiratorie». Tra le due ricette quella della maggioranza che, pur negando l’allarme, riconosce che nel Bresciano esistono problemi di sicurezza e invita la Loggia a proseguire sulla linea di quanto sta facendo sviluppando «ogni azione per il rispetto della legalità in tutti i campi» aprendosi al confronto con le categorie e le associazioni della città. A fare una sintesi – prima del voto a ranghi compatti sulle tre mozioni – è stato Corsini, che nell’intervento a chiusura del dibattito ha bollato la fiaccolata della Cdl come un flop e ricordato ad An che «alcune delle loro proposte le avevo già fatte al governo Berlusconi senza ottenere alcun risultato e ora le ribadirò a Prodi». Quindi il sindaco ha rilanciato la proposta «di una conferenza sulla questione sicurezza con Comune, Provincia e Regione».