Manuela Bailo, i giudici del Riesame: Fabrizio Pasini crudele e spietato
“Pasini ha intenzionalmente cagionato la morte di Manuela Bailo, vuoi perché non intendeva proseguire la relazione, come dichiarato dall’indagato, vuoi per un eccesso d’ira legato al famoso tatuaggio, vuoi a problematiche di tipo diverso originate dalla relazione e che solo la prosecuzione delle indagini potrà rilevare”. A scriverlo sono stati i giudici del Tribunale del Riesame di Brescia, che nelle scorse ore ha depositato le motivazioni con cui ha respinto la richiesta di scarcerazione di Fabrizio Pasini, il 48enne che ha ucciso l’ex collega Manuela Bailo.
Ma i magistrati, nel dispositivo, si spingono ben oltre, affermando che Pasini è stato “crudele e spietato” che – oltre al pericolo di inquinamento delle prove – “se lasciato libero, sarebbe in grado di ripetere condotte violente in danno di chicchessia”.
Per quanto riguarda la dinamica dell’omicidio i giudici sottolineano che “va escluso un nesso di causa fra le lesioni riportate nella caduta e il decesso” e che ci sono forti elementi che portano all’ipotesi dello sgozzamento perché “gli stessi medici legali hanno dato conto di un’ampia perdita di sostanza dei tessuti molli dal collo e del completo sezionamento della carotide comune di destra che presentava un taglio ‘con margine libero netto’ nonché della sezione completa della trachea“.
Insomma: non è stato un omicidio preterintenzionale e l’ipotesi accusatoria appare “pienamente fondata, non solo sotto il profilo oggettivo e materiale, ma anche sotto un profilo logico”. Ma a decidere se è andata veramente così saranno i processi di merito.
LA RICOSTRUZIONE DEL DELITTO DI MANUELA BAILO E DELLE ORE SUCCESSIVE